La ventilata “crisi di governo”. Il nostro “RIECCOLO nazionale” e Mr. Bolton ci stanno spiegando : “IO SO IO , E VOI NUN SIETE UN CAZZO”. Vi facciamo “ballare” quando e come vogliamo.
Rieccolo !! Mi viene da dire, ad una prima sensazione; a pelle. Quando Salvini, appparentemente, spinge, scuro in volto, per una insensata crisi di Governo su un argomento (il/la TAV) – che ogni siciliano scafato apostroferebbe come una cosa “cachì” (ndr..molla, inconsistente, pretestuosa) – a me viene da ripetere : Rieccolo !!!!
E dire che Salvini, nel suo piccolo ed ingegnoso individualismo, da “ paraculo professionista”, ci ha provato a liberarsi dall’abbraccio mortale di “rieccolo”, mettendo su questo Governo con i 5 Stelle. Addirittura, per fottere questo attempato proconsole dell’Impero in Italia, in carica già dal 1994, si è inventato il simbolo “Lega NAZIONALE – Salvini Premier”. Gettando alle ortiche l’antico marchio “Lega Nord”. Provando, così, a sottrarsi al servaggio (pure di natura legale) di Bossiana memoria. Ma niente “Rieccolo” non perdona : capace di “confondersi e confondere” , incapace di mollare la presa. Soprattutto, poi, se può contare sulla storica complicità (alimentata chissà come !?) dei Ras leghisti di Lombardia (Maroni/Fontana) e Veneto (Zaia), che per non farsi mancare nulla blaterano di una “mini Lega alla bavarese” per aiutare meglio Salvini, of course, e alzano la voce sul tema dell’Autonomia differenziata (secessione economica di fatto). A cui si aggiunge un cronico rapporto, diciamo “di simpatia”, da sempre coltivato, con l’eterno enfant prodige della Lega : il Giancarlo Giorgetti, segretario del Consiglio dei Ministri. Collante certo, di tutti i potentati e gli snodi leghisti, il determinante “king maker” di ultima istanza, con le mani in pasta in tutte le epoche del leghismo, sin dal 1995.
La sordida storiaccia della TAV come manganello da agitare all’occorrenza. L’avevano “scoperto” e adottato Grillo e Casaleggio (ovviamente parliamo di GianRoberto), per tenere sotto tiro “il comitato unico di progetti” PD ( prima ancora Ds e PDS)-F.I. che ha caratterizzato, e segnato a fuoco, la vita di almeno gli ultimi 25 anni della nostra storia nazionale. Ma di cui – sia chiaro – il Presidente onorario è stato sempre “Rieccolo”.
Ma l’attuale configurazione della Direzione politica dei Cinque stelle non è all’altezza del fantasioso, e azzardoso, duo Grillo-R.Casaleggio. Del resto, questa storiaccia della TAV è vero che aveva funzionato sino ad oggi. Pensavano “i ragazzi” che avrebbe potuto funzionare pure per domani. Invece , no.
I tempi cambiano. “I ragazzi” si credono già leoni scafati, ma ancora non hanno capito come funziona l’Impero. Che non può tollerare alcun minimo disallineamento dell’Italia.Nessuno. Specie in materia di geopolitica economica. Ovviamente della TAV non fotte niente a nessuno, tranne a quei politicanti che ci hanno sempre lucrato.Vuole e pretende che la Politica italiana ritorni, ridotta, ad una semplice dependance, da “teatrino centrodestra e centrosinistra”. Che litigano ogni giorno su tutto, ma entrambi sempre ossequienti e fedeli al liberismo di marca anglo-americana, Saudita e del Qatar (e quando è servito pure della Francia e del Kazachistan) . Nonché sempre “leali” ai “contributi intellettuali” dei 34 “nuovi ordini della fratellanza”, incubati nel periodo della “seconda Repubblica” (1994-2017). Tutto il resto non conta. Ed è, purtroppo, un dato di fatto che la maggioranza degli italiani non se ne è ancora accorta, troppo occupata a questionare su animali di compagnia, tatuaggi, ritocchini estetici, facebook, Sanremo e le mirabolanti gesta di Fabrizio Corona.
Il risultato quale è ? Non sappiamo dire cosa succederà al Governo Conte . Logica politica vorrebbe che la crisi di governo non possa mai esserci prima delle elezioni europee. E forse neanche dopo. Ma non siamo dentro la testa di Mr. Bolton e dei suoi sodali al di là ed al di qua dell’Oceano Atlantico e della Manica. Del resto Lui, uomo sincero e leale, se ne era lamentato, senza farne mistero, qualche settimana fa : in Italia c’è troppo disordine politico, dal nostro punto di vista rassomiglia quasi alla Siria. Quei pochi che in Italia se ne erano accorti, l’avevano derubricata ad una boutade.
L’unica certezza che riusciamo a scorgere (esiliati come siamo in colonia, nella Sicilia Saudita) è che, comunque, si avvicinano i tempi della “presentazione del conto”. In inglese suona : the bill. Questa storia viene da lontano dal 1991 (quando si decise di praticare l’aborto della “prima Repubblica” e di liquidare e privatizzare aggratis l’IRI, il primo conglomerato finanziario e industriale d’Europa, a cui l’Italia ha rinunciato con un atto di masochismo inusitato). Così, per il futuro prossimo, l’Italia, per cominciare – prima o poi – dovrà mollare ai sodali dell’Impero l’ENI e l’ex Finmeccanica (Gruppo LEONARDO). Smetterla di trafficare commercialmente con la Cina e non rompere più le palle né in Egitto né in Libia, o in qualunque altra parte del Mediterraneo. L’Italia deve tornare ai sani principi del Trattato di Pace di Parigi (del 10 febbraio 1946) che – Winston Churchill aveva preteso fossero messi nero su bianco – vincolava il futuro del Belpaese a limitarsi ad essere una realtà agricolo-rurale e turistica, piena di antiche opere d’arte. Un posto piacevole, dove all’occorrenza andare in vacanza e trovare relax. Esattamente, come era all’epoca la splendida Cuba di Fulgencio Batista : alberghi, ristoranti, casinò, camerieri/e, puttane, ruffiani, poliziotti corrotti. Poi Enrico Mattei, Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Bettino Craxi (e consimili), si erano messi in mezzo, pretendendo di truccare la partita geopolitica di quella Italia che non accettava “il ruolo di sconfitta” uscito dalla Seconda guerra mondiale. Ma tutta questa manica di “traditori“, prima o poi, ha avuto il “suo“. Sino a quando, finalmente, è arrivata la Seconda Repubblica : una Nazione senza più una “classe politica” intraprendente, nè con alcun ruolo internazionale.
AH scusate. Ci siamo dimenticati dei tedeschi, ormai “impanicati”. Che devono mettere più di una pezza al loro scassato sistema bancario (Deutsche Bank, Kommerza Bank, etc) che si sta dissolvendo , con i suoi 52 trilioni di euro di “derivati più che marci ” in “pancia“ . Di cui, però, la BCE – porca miseria ! – non si è mai accorta. Per cui, da quasi due anni gli attuali governanti (in maggioranza di estrazione etnica) prussiani (come era già capitato nel 1915) al Governo di Berlino, non stanno pensando di meglio che far saltare l’Euro per poter attivare (e mettere all’incasso) i crediti cartolari previsti, teoricamente, dall’accordo TAG 2. Che competenti governanti italiani, “distratti”, avevano sottoscritto per conto di tutti noi. Alla pari di come hanno fatto con “il pareggio di bilancio in Costituzione” o con il “Bail in” e “il Bail out”. O la maxitruffa (made in BCE) subita dalle banche italiane con il pretesto degli NPLS (crediti marci), di cui gli italiani non hanno ancora cominciato a provare sulla propria pelle, viva, le conseguenze devastanti che ne deriveranno a carico, e disdoro, delle famiglie e delle PMI . Che volete ? Cose che capitano !!! Del resto, come ci aveva spiegato il ns Albertone (Sordi) nazionale, su questa terra esiste sempre uno che ad un certo punto ti spiega : “Io so io, e voi nun siete un cazzo”. Prosit.
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