SCHIAFFONE USA all’ITALIA VIA TWEET PLANETARIO “ IO SO IO, E VOI NUN SIETE UN CAZZO”. Governo italiano, Cinque Stelle e Salvini , sono tutti con le spalle al muro. Mentre i media ed il PD fomentano un surreale tifo da derby-stadio sulla frottola TAV.
Non c’è stata e non c’è nessuna crisi di Governo. Lo avevamo, già, scritto, in solitudine, Venerdì mattina 8 marzo, mentre tutti la davano per certa, per giunta sulla frottola TAV. Che rimane, in sé, una sciocchezza (di cui a nessuno giustamente frega niente), perché trattasi di un opera inutile che per di più è stata già bocciata l’anno scorso dalla Corte dei Conti dell’Unione Europea. Oltreché, dai governi portoghesi, spagnoli, e delle nazioni dell’Est –Europa, che non intendono muovere un dito per parteciparvi concretamente : quindi, addio al corridoio ferroviario europeo Kiev-Lisbona. Non per una qualche volontà minoritaria italiana, ma perché il progetto (antico e costoso), è stato già bocciato concretamente nei fatti dall’Europa. Con buona pace del Sistema dell’Informazione italiano (giornaloni e TV) che affannosamente ne continua a straparlare come il tema dei temi.
Avevamo infatti letto la narrazione ufficiale sulle “fibrillazioni” attorno al Governo giallo-verde semplicemente per quello che era : un ostile input USA – ai suoi sodali italiani in politica – contro le “deviazioni” italiane al solco prestabilito della politica di potenza internazionale ( ed imperiale) degli americani. Per cui, permane effettivamente un pericolo di “ventilata crisi”, ma ancora e solo sul versante della geopolitica. Il fatto è , che l’Italia è l’unico Paese-membro del G7, ad avere annunciato di voler aderire all’accordo di network internazionale (commerciale e di investimenti economici infrastrutturali internazionali) denominato “Belt and Road Initiative (Bri)” comunemente conosciuto dalle nostre parti come “la via della seta”. Appoggiando, così, formalmente, la spinta all’investimento globale di Pechino. Che la Cina – sostanzialmente – propone ad una parte del mondo (nel perimetro intercluso da Pechino alla costa atlantica di Lisbona) in netta alternativa al peso (ed alla vigilanza) delle istituzioni economiche internazionali del livello di FMI, OSCE, Banca Mondiale, etc. Tutte con sede legale negli Stati Uniti. Così, potete comprendere lo spessore e l’impeto della ostilità USA alla presa di posizione italiana sul tema “la via della seta”.
L’ira USA si è resa palese a tutti, venerdì pomeriggio 8 marzo con l’impatto ( un vero e proprio schiaffone pubblico e planetario) di un tweet di Garret Marquis – assistente speciale del presidente americano Donald Trump e portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, cioè il braccio destro del Consigliere Nazionale per la Sicurezza della Casa Bianca Mr. Bolton (quello che vuole invadere il Venezuela) – rilanciato dalla sede ANSA di New York :
(ANSA) – NEW YORK, 9 MAR – “L’Italia è un’importante economia globale e una grande destinazione per gli investimenti. Non c’è bisogno che il governo italiano dia legittimità al progetto di vanità cinese per le infrastrutture“. Lo twitta Garret Marquis. Il commento arriva all’indomani dell’annuncio del premier Giuseppe Conte, che ha annunciato come Roma e Pechino firmeranno l’accordo quadro a fine mese per la ‘Nuova via della Seta’. ” Firma prevista durante la visita a Palermo il 21 marzo del presidente Xi Jinping, aggiungiamo noi.
Un secondo tweet di Marquis , sabato 9 marzo, è stato anche peggio : “l’approvazione del Bri (ndr. la via della seta) conferisce legittimità all’approccio predatorio cinese agli investimenti e non porterà alcun beneficio alla popolazione italiana”. A quel punto, solo per sottolineare la portata di questi eventi, si è appalesata la risposta ufficiale cinese affidata al portavoce del Ministero degli esteri Lu Kang , che dopo aver invitato gli USA a non preoccuparsi dell’interesse dell’Italia, perché Roma non ha bisogno dei consigli di Washington per condurre i suoi affari. Presa di posizione poi messa su carta con un comunicato stringato ma comprensibile : «Questa posizione assunta dagli Stati Uniti è ridicola. Come paese importante, l’Italia sa esattamente quali politiche servono i propri interessi e può prendere le proprie decisioni in modo indipendente». Il portavoce cinese Lu Kang ha peraltro sottolineato che l’Iniziativa è stata accolta con favore già da decine di Nazioni e che gli Stati Uniti dovrebbero smettere di lanciare fango sui paesi che – mettendosi economicamente d’accordo con Pechino – vogliono solo perseguire il loro interesse nazionale, a favore del loro sviluppo economico autonomo.
Nel frattempo, il vero “dominus” della Lega, Giancarlo Giorgetti (il sottosegretario di Stato a Palazzo Ghigi), – da sempre in buoni rapporti con Silvio Berlusconi, antico “estimatore” (al pari di Fassino e Lunardi) della TAV, nonché ispiratore della recentissima idea di Maroni e Zaia di creare all’interno della Lega un minipartito alla bavarese in supporto ( non richiesto) di Salvini (?!?!) , di ritorno da un viaggio privato (??) alla Casa Bianca – ha ripetuto il concetto che il Destino dell’Italia e del suo attuale Governo, ruota attorno ad un Si o No alla TAV. Presa di posizione subito apprezzata da Forza Italia. Mettendo così Salvini, – che di Berlusconi e di servaggio agli USA non ne vorrebbe più sentir parlare – in braghe di tela. Altro che TAV. Stiamo assistendo ad uno scorcio di partita del “grande gioco” della geopolitica. Ispirata alla tutela della visione da Impero americano, che vuole continuare a relegare l’Italia ad un ruolo di colonia minore, come un qualsiasi staterello caraibico del calibro di Aruba o della Giamaica-
Comunque, una brutta e pesante storia di cui però gli italiani non si accorgono, e solo pochi ne informano. In soldoni stiamo parlando, ancora nel 2019, del Trattato di Pace di Parigi (10 febbraio 1946) che decretò lo status dell’Italia come quello di un paese sconfitto, una nazione minorata e minorile, sotto tutela anglo-americana. Punto e basta.
Per documentarvi un po di più sull’argomento Cina-USA-geopolitica Vi rimandiamo a un articolo del giornalista : Franco Bechis che impaginiamo sotto, di seguito,nella rubrica “l’ospite”.