Il fenomeno degli “annunci di lavoro” fasulli che sfottono ed imbrogliano i disoccupati in cerca di lavoro. A tutela della loro dignità, proponiamo che il Parlamento legiferi “il reato di sfottò ai disoccupati” con la sanzione di decine di frustate sul culo di questi cialtroni e aspiranti sfruttatori.
Cosa c’è di peggio del dramma umano di una persona in stato di disoccupazione ? Deriderla o specularci su argomentando cazzate, impunemente, ogni giorno, senza che né la Legge né lo Stato colpiscano in modo esemplare chi lo fa. Un disoccupato è un uomo senza lavoro . Senza la possibilità di poter programmare il più elementare suo futuro prossimo. Quindi, oltre a non guadagnare una euro avendo una famiglia da campare, è uno che nella scala sociale, inconsciamente, viene considerato prossimo alla categoria degli appestati. Se perdi il posto di lavoro, la gente che sino al giorno prima Ti sorrideva e Ti cercava, dopo Ti guarderà in modo diverso e limiterà i contatti con te. Temendo – sempre inconsapevolmente- che tu sia titolare di una sfortuna ( jella, sfiga, calamita di disgrazie), che per dirla in siciliano “ si po’ mmischari” (“può essere contagiata” , come se stessimo parlando di un untore del colera a sua insaputa) .
Vi starete chiedendo, se per caso penso ai fighetti opinionisti che vanno in TV a rilanciare la sub cultura angloamericana per cui chi è povero o disoccupato deve essere ,naturaliter, un incapace e perdente ? No. Stavolta, penso agli annunci di lavoro di stampo liberista/imbroglione che spuntano sui giornali, per sfottere e speculare sulla tortura (umana e psicologica) dello status di disoccupato, cioè di senza lavoro e senza reddito.
Nella foto che sovrasta questo articolo ne trovate uno che – se ci fosse una Legge seria, ma non c’è – andrebbe perseguito penalmente, magari – per paradosso – secondo i dettami della SHARIA : la Legge islamica. Perché in un auspicabile nuovo reato “di sfottò della disoccupazione” andrebbero applicate le regole della sanzione corporale. Provo ad ipotizzare : 20 frustate al pubblicitario che ha accettato l’annuncio senza sollevare obiezioni; 40 frustate alla persona che lo ha materialmente inviato per la pubblicazione; 60 frustate a chi l’ha redatto in tal modo ; 120 frustate al presunto imprenditore che l’ha pensato e commissionato al suo subalterno. Oltre all’imposizione ed espiazioni di sanzioni penali , economiche e contravvenzioni amministrative. Credetemi queste “iene” che speculano sul bisogno altrui la smetterebbero di sfottere la dignità altrui. E l’Italia, ed il mondo, andrebbero meglio, senza questi profeti nostrani del motto ultraliberista “ sempre meglio che niente”. Concetto abusato (e sdoganato) nel comune sentire dei giovani italiani, sul quale si sta costruendo una società di alienati e schiavi, i senza futuro del terzo millennio, costretti a sopravvivere con “lavoretti” e falsi salari mensili in un entità da carità parrocchiale.
Ma veniamo all’annuncio, pubblicato a febbraio su un giornale locale del Nord-Italia. In testa campeggiano due affermazioni : una (presumibilmente vera) il nome dell’azienda che organizza questa forma di “caporalato legale”(che però abbiamo barrato), e l’altra (certamente falsa) la definizione contrattuale di “tempo indeterminato”. Che, ormai, dopo il job act e l’abolizione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori , vista la libertà di licenziamento vigente, non significa concretamente più quello che dice di essere.
Un disoccupato che comincia a leggere l’annuncio, ed in possesso dei requisiti professionali richiesti, già intravede una chance per potere entrare nel mondo dorato e rassicurante del lavoro degli informatori scientifici, con in più la garanzia dell’inquadramento contrattuale “a tempo indeterminato”. Ma, invece, non è vero. E’ una “furba” bufala !! Perché, continuando a leggere, viene subito dopo la voce “requisiti INDISPENSABILI ED IMPRESCINDIBILI” (lauree in discipline scientifiche, documentata esperienza, buona conoscenza della classe medica, automunito), il titolo esplicativo “L’AZIENDA OFFRE” :
- Contratto di collaborazione/consulenza (quindi non lavoro dipendente)
- Provvigioni ai più alti livelli del mercato calcolate sulla base dei dati IMS (a discrezione dell’azienda)
- Premi mensili al raggiungimento degli obiettivi (a discrezione dell’azienda)
- Trattamento economico proporzionale alla consulenza effettuata (come ? quando? perché ? sempre a discrezione dell’azienda)
Insomma, la solita logica liberista, rapporti economici arbitrari e senza alcun diritto contrattuale predeterminato a tutela del lavoratore dipendente come, invece, prescrive la Costituzione . Il tutto – peraltro – subito sotto, chiosato da un riquadro in rosso che specifica : “Non sono previsti rimborsi o contributi (ndr. per i costi aziendali che il lavoratore anticipa e deve sostenere da solo) . Il trattamento economico è esclusivamente provvigionale (ndr. loro ci mettono pure un v in più) con il completamento di un premio mensile in denaro (ndr. bontà loro, sempre a loro discrezione) al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’azienda (ndr. insomma, io vengo dal Perù fammi quello che vuoi Tu !)”. Avendo premesso che il candidato disoccupato debba possedere un auto di sua proprietà (ndr. e quindi pagandosi la benzina di tasca sua) per potere lavorare e spostarsi ogni giorno.
Quindi il tanto sbandierato rischio imprenditoriale , che nella retorica liberista rende persone speciali gli imprenditori, viene scaricato interamente sulle spalle dei lavoratori dipendenti, che lo sono di fatto ma non di diritto. Prefigurando, così, un futuro del mondo del Lavoro, sempre più incentrato sul più becero ed arbitrario sfruttamento , che su regole condivise e civili . Complimenti vivissimi !
Che dire di più ? Lasciamo ai lettori ogni morale da trarre dalla lettura di questo annuncio farlocco. La cui tipologia (et consimili opinioni TV) rappresenta un pericoloso veleno che continua a scorrere, ogni giorno, nelle vene del nostro Paese, inquinando la “coesione sociale” della società italiana, e spingendola ormai a un Destino che non potrà che essere ancor più autodistruttivo. Se gli elettori non decideranno di smettere di seguire i messia farlocchi, formato TV, come i Berlusconi, i Renzi ed i Salvini.