L’inchiesta a Trapani su una loggia massonica super-segreta. Leggendo i nomi degli imputati ci si rende conto che siamo solo all’antipasto nel disvelamento di uno dei più potenti “accrocchi criminali di potere” degli ultimi 25 anni di Seconda Repubblica (1994-2018) in Sicilia.
La Provincia di Trapani resterà negli annali della Storia per la singolarità del “caso Paradise beach hotel”. Il grande Resort (con centinaia di posti letto ed impianti sportivi) , costruito in uno dei luoghi più belli del mondo, su una superfice di non meno di tre ettari (un manufatto complessivamente quasi delle dimensioni del Colosseo), edificato a ridosso della costa marina di Selinunte, in piena zona di riserva naturale, ambientalmente protetta, a inedificabilità assoluta.
Diventò “un caso”, perché le allora autorità urbanistiche – locali e siciliane – diedero vita ad una serie di esitazioni e di atti contraddittori, che permisero di fatto l’inizio dei lavori di costruzione del Resort, dove non lo poteva essere. Ma sopratutto, perché, all’epoca della costruzione materiale dell’albergo, pare, che nessuno se ne accorse. Né un semplice cittadino, né alcuna autorità pubblica, sollevò il problema dell’avvio e del completamento di quei lavori abusivi. La storia l’ha ripercorsa e raccontata una volta in una rubrica di Rai-Storia un ex Sindaco di Castelvetrano, che per tutta l’intervista ha continuato a giurare e spergiurare che proprio nessuno se ne era accorto. La storia controversa, cominciata agli inizi degli anni ’80, è stata, però, nel tempo, esaustivamente ed urbanisticamente sanata. E attenzione, chi oggi è proprietario e/o gestisce il Resort non ha nulla da spartire con chi, allora, l’edificò .
Siamo partiti da questo ricordo storico , per spiegare l’animus della provincia trapanese: un territorio “affidabile”, di “gente riservata” che, già dagli inizi dell’800, è abituata a non parlare a sproposito. Non a caso Trapani è stata nella Storia della Repubblica, per importanza, la seconda città di accrocchio massonico criminale d’Italia dopo l’Arezzo del mai dimenticato Licio Gelli. Condizione certificata già nel 1986 dall’inchiesta della magistratura sulla Loggia segreta “Iside 2”, scoperta all’interno dell’allora prestigioso circolo culturale “Scontrino”.
Così, in un certo senso, è una notizia rassicurante l’odierna operazione/retata “Artemisia” condotta, all’alba del primo giorno di primavera di questo 2019, dai Carabinieri e dalla Procura di Trapani dell’ottimo Alfredo Morvillo , contro (si legge nell’ordinanza di custodia cautelare) “una loggia massonica segreta capace di condizionare la politica e la burocrazia”. La loggia che potrebbe essere collegata con il potente Ordine d’obbedienza d’Oltralpe. Partendo da questo presupposto, risulta rassicurante, che lo Stato sia riuscito a battere un colpo di esistenza in vita.
Ma se si conosce un qualunque cittadino (che non sia sordomuto o non vedente) a Trapani , come a Castelvetrano (ed anche altrove in provincia), questi ti racconterà come nel trapanese (ma anche nel resto della Sicilia) si viva, in qualche modo, come ai tempi del Fascismo : se non hai “l’iscrizione” (o almeno una qualche possibile vicinanza indiretta) ad una consorteria di questa tipologia non hai diritto all’equo esercizio di alcuno dei tuoi legittimi diritti costituzionali. Anche un improvvisato venditore di caldarroste da quelle parti, è cosciente dell’esistenza, immanente, di un potere segreto : che tutto puote. Persino riuscire ad influenzare attività di delicatissimi uffici e servizi pubblici centrali dello Stato a Roma. Figurarsi, poi, quanto può pesare a Trapani e nel resto della Sicilia. O all’interno della macchina burocratica della Regione.
Si, perché proprio sulla piazza di Trapani, questo “accrocchio di potere”, formatosi negli ultimi 25 anni, è diventato potentissimo. Perché è cresciuto allo stato brado. Straripando al di là di qualunque confine (delle odierne finzioni) di partito, di ceto sociale, di livello culturale e professionale, di tipologia e responsabilità di funzione pubblica.
La mia personale (e probabilmente fallace) opinione è che scorrendo i nomi dei ventisette destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, e dei dieci indagati a piede libero, ci si accorge che la mano dello Stato è ancora un pò lontana dal colpire il cuore e la testa di quel super-accrocchio massonico-mafioso che impartisce lezioni di potere spregiudicato a tutta Italia. Per il resto (posizioni personali e possibili collegamenti a parte ), la Giustizia farà il suo corso ed i processi stabiliranno con le loro sentenze la verità giudiziaria.
Ma l’abbiamo già scritto e lo ripetiamo : la questione centrale è come risulta strutturato oggi il “Sistema Italia”, e la sua stretta correlazione di cieca dipendenza da un Sistema finanziario internazionale , quello liberista (il cui zoccolo duro è la matrice angloamericana e Saudita), che si basa sul principio economico-finanziario di poter mischiare (sui cd mercati) capitali leciti con quelli illeciti (mafie colombiane, messicane, triadi cinesi, n’drangheta calabrese, mafie dell’Est Europa, etc). Con l’aggiunta della diffusa produzione privata – ed il relativo traffico pubblico – di “titoli derivati”. Un fiume, quasi, giornaliero di carta straccia che, magicamente passando per le banche d’affari di Londra, di Wall Street, Singapore e Hong Hong, si trasforma in vero e proprio denaro di corso legale, alla faccia delle leggi di ciascuna Nazione e delle legittime prerogative delle banche centrali degli Stati nazionali, le uniche abilitate in via esclusiva ad emettere moneta. Insomma, se stampi falsa moneta a Palermo o a Parigi è (giustamente) reato e vai in galera. Ma se lo fai in una delle quattro capitali deputate alla produzione di “Titoli derivati”, oltre a guadagnarci una barca di soldi, diventi pure un rispettabile banchiere o finanziere. E ti intervistano (in ginocchio) in TV. Diventi un famoso esempio di manager da emulare.
Così, è sotto gli occhi di tutti, che l’Italia è affetta patologicamente da una metastasi incubata nei gangli vitali del suo sistema economico e statale. Un tumore che si è sviluppato e cresce omogeneamente dal 1994 ad oggi. Con la “sostituzione” dei partiti popolari – pubblici e democratici – con logge segrete e comitati d’affari di varia natura e composizione, competenze e carature. Ripropongo la domanda: come mai , dal 1946 al 1989 in Italia c’erano solo due ordini di obbedienza massonica, ma dal 1994 ad oggi ce ne sarebbero almeno 34 di cui, comunque, si sa molto poco ?
Dunque, il grande problema di Trapani e della Sicilia non è più la capacità operativa o l’affidabilità di una Procura o dei Carabinieri, ma lo stato di permanente casino statuale nel quale annega, quotidianamente, il nostro Paese. Che procede, pressocché indisturbato, sotto l’egida di un sistema finanziario internazionale. Che, da parte sua, non fa più nulla, ormai, per celare il disprezzo da padroni coloniali nei confronti di una Nazione di cazzoni (gli italiani). Popolo che – all’occorrenza- si fa pure sputtanare e sculacciare pubblicamente, via Twitter, da uno qualsiasi degli assistenti dell’Assistente del Presidente degli Stati Uniti. Ricevendone, in risposta, non legittimi ed unanimi cori di proteste, ma applausi, consensi ed altisonanti dichiarazioni di gaudio e di assoluta fedeltà al padrone internazionale. Il Barone Leopold Von Masoch sarebbe fiero di noi italiani.