Siamo a 637mila domande per il Reddito di Cittadinanza. Sta diventando la “cartina tornasole” dell’Italia la cui geografia economica è cambiata senza che ce ne accorgessimo. La regione con più giovani poveri sembra essere la Lombardia, prima ancora di Campania e Sicilia. E’ la foto di una “realtà capovolta” se poi le altre due regioni più povere d’Italia sono il Piemonte ed il Lazio.
E’ la Lombardia, la prima Regione d’Italia per numero di richieste per il Reddito di Cittadinanza. La veridicità di questo dato è stata confermata domenica 25 marzo da una dichiarazione di “soddisfazione” di Matteo Salvini, per l’opportuno operato del Governo giallo-verde. Questo, inedito, primato della Lombardia si basa su una maggioranza relativa di richiedenti che ha fatto emergere alcune caratteristiche : anagrafica di under 30, con per lo status per lo più di single, e con una presenza significativa di giovani che (pur lavorando) hanno un salario mensile inferiore, appunto, ai 780 euro.
Poco più dei due terzi delle domande di RdC risultano concentrate in 5 regioni : 1)Lombardia, 2)Campania, 3) Sicilia, 4) Piemonte, 5) Lazio. E’ di 637mila il totale delle richieste presentate in tutta Italia alla data del 22 marzo. In solo sedici giorni. Ancora meno dei numeri paventati, ma tanti lo stesso, che rappresentano la spia luminosa di un Paese la cui dislocazione delle realtà sociologiche ed economiche stanno sorprendentemente cambiando.
Ai numeri attualmente disponibili, la ricca Lombardia (quella che ufficialmente offre più disponibilità di lavoro) risulta, invece, la regione d’Italia con il maggior numero di poveri (o con più giovani sfruttati ? ), in base ai requisiti scelti per la concessione del RdC. Al secondo posto si piazza la Campania (ad ben 11mila domande di distacco). Anche questa è una notizia inedita. Un mare di domande presentate, ma meno di quanto si potesse prevedere considerato i dati occupazionali e sociologici delle province campane, saldamente in testa a tutti gli indicatori di povertà e disoccupazione, ma lontana dai numeri di domande preventivate. Ed a sorpresa dietro le due maggiori regioni disastrate del Meridione, sono spuntate il ricco Piemonte ed il comunque (mediamente) benestante Lazio .
Dunque i numeri ci raccontano che parallelamente all’aumento dei disoccupati, aumenta in modo esagerato il fenomeno della svalutazione del valore del lavoro , rendendo di fatto poveri pure quelli che lavorano pur titolari di un legittimo salario mensile. Ci racconta, altresì, che la parcellizzazione delle famiglie al Nord – il fenomeno dei giovani che vanno a viver da soli o a vanno a coabitare con dei coetanei – facilita la concessione del RdC , mentre l’aggregazione delle realtà familiari al Sud penalizza molti poveri che a livello di ISEE scontano la convivenza con soggetti parenti di primo grado che guadagnano più di 9.360 euro all’anno. Ecco che le “rete di sicurezza familiare” a cui si aggrappano per sopravvivere, ogni giorno, i giovani meridionali, si rivela una penalità nei confronti dell’ottenimento del RDC. E’ molto probabile che, ancora una volta, i Cinque Stelle si sono fatti fregare dalla Lega e dai suoi paletti antifurbetti, con il risultato che : più quote di RdC andranno a Milano e Torino , e molto meno a Palermo e Napoli, Basilicata, Puglia e Calabria. Complimenti !!!