La Sicilia ha una classe dirigente, imprenditoriale e politica, di “cacciatori di farfalle”, specializzati per lo più nel “ cuntare minchiate”. Dei veri e propri recordmen mondiali. Xi Jinping ed i suoi, già istruiti da precedenti esperienze con i siciliani, si sono divertiti da matti.
Cosa rimane alla Sicilia – in termini di politica economica per lo sviluppo – dopo la visita del Presidente Xi Jinping ? Nulla. A parte poter inviare in Cina qualche tonnellata di tarocco catanese e la speranza di poter accogliere un pò di più di turisti cinesi. Di mega progetti infrastrutturali (con i piedi per terra) e relativi investimenti miliardari, non se ne parla.
Per sottolineare la cosa ha preso la parola l’ex senatore del PD Mirello Crisafulli, che ha tirato fuori dalla memoria un ricordo del 2009, niente male. Un ottimo accordo di programma firmato tra la Regione Siciliana e le autorità cinesi, sulla costruzione di un mega aeroporto per export-import cargo e turisti in un sito al confine tra la piana di Catania e la Provincia di Enna. Che insieme al porto di Augusta ed all’interporto di Catania, sarebbe potuto diventare l’hub in/out del made in China al centro del Mediterraneo.
Un accordo internazionale su cui, però, è poi caduto l’oblio. Al di là del niet al progetto del governante (non tanto occulto) “Sistema Montante & soci”, che Crisafulli individua come spiegazione principale dell’altolà che ha impedito di passare dalle parole ai fatti. E’ anche vero che i cinesi in quell’occasione si sono fatti una loro idea dei siciliani e della loro “straordinaria” classe dirigente : superficiali, inaffidabili, presuntuosi e millantatori. A cominciare dallo stupore dei siciliani, quando i cinesi avevano chiesto “a garanzia” per la realizzazione del progetto la costruzione collaterale di un sistema intermodale, collegamenti dall’aeroporto al resto del mondo : “ferrovia veloce ed autostrade”. Quando diciamo millantatori, non stiamo parlando né della qualità e fattibilità del progetto, né del buon senatore Crisafulli. Ma di una folla di soggetti che, partita l’interlocuzione, erano riusciti a raggiungere, in qualche modo, i responsabili cinesi, per spiegare loro come li potevano meglio “agevolare” e supportare : consulenze, rapporti preferenziali, assistenza generale, cura e garanzia della loro sicurezza, e chi più ne ha più ne metta. Trattandoli, quindi, con l’evidente considerazione di avere a che fare con dei presunti “polli”.
Ora, i cinesi potranno avere tanti difetti e limiti, e potranno essere tante cose. Ma avendo una civiltà millenaria alle spalle, non meno antica della nostra (se non maggiore), ed avendo pure in casa l’Università del crimine modiale – sustanziata nelle storia delle tradizionale “triadi” – non sono facilmente né impressionabili né tantomeno raggirabili. Per cui si sono fatti l’idea che la classe dirigente siciliana è infrequentabile (commercialmente e politicamente parlando), al di là dei parties e dei piacevoli convenevoli di cui nel mondo solo i siculi sono capaci di essere tanto gradevoli e tanto principeschi .
Una botta niente male alla credibilità della Sicilia, come partner, l’ha dato quella super-cazzola del “progetto grande porto di Palermo”. Progetto, presentato a Palermo già il 24 luglio 2018, a Palazzo d’Orleans, da Eurispes Italia. E riproposto sui media in vista della visita di Xi Jinping. Un opera portuale che ruota attorno l’area cittadina compresa tra il fiume Oreto e Acqua dei Corsari. All’altezza della Bandita, con la costruzione interamente sul mare di una piattaforma artificiale di terreno di non meno di 200 ettari; si dice : come a Monaco o a Dubai. Collegata con la terra ferma, determinerebbe la formazione di una baia larga 300 metri e lunga tre chilometri. Previsti, altresì, spazi per gli sport acquatici e le imbarcazioni da diporto, spiagge libere e attrezzate, impianti sportivi, parchi urbani sul mare, punti di ristoro e negozi. Ma anche una nuova strada panoramica che dall’Oreto arriva sino alla Bandita. Piste ciclabili, hotels, residences, parcheggi ed uffici, infine avrebbero completato il progetto. Insomma, roba da “Paradiso di Allah” (mancavano solo le 7 vergini). Sbandierando al mondo che questo progetto avrebbe permesso a Palermo la creazione di 435mila nuovi posti di lavoro. Booom !!!! Una enorme serie di cazzate, in termini econometrici di valutazione. I cinesi hanno liquidato in un paio di minuti il progetto con una domandina semplice, semplice – rimasta però senza risposte sensate – “Perché? quale sarebbe la nostra reale convenienza nell’investire in una speculazione edilizia ?” Mentre a quella presentazione del progetto nel 2018 le supercazzole sono state declamate senza che nessuno delle autorità politiche pubbliche presenti emettesse un fiato di dubbio o di dissenso.
Sorgono spontanee delle domande : con quale criterio scientifico è stata condotta questa proiezione/valutazione ? E questo il modello di sviluppo è quello, che dal punto di vista strategico- economico, è il più conveniente da perseguire per rilanciare la vita ed il futuro della città di Palermo ? E i fantomatici 435mila nuovi posti di lavoro come sarebbero ? Una occupazione a tempo stabile o una massa di “odierni contratti yé-yé” (precari e sottopagati), all’interno del quadro di una gigantesca “cattedrale nel deserto” che per giunta contribuirebbe, concretamente, all’estremo degrado dell’Ecosistema marino e costiero del litorale palermitano ?
Tutte queste bufale sono state spacciate per un grande progetto economico di sviluppo, in una sede ufficiale (palazzo d’Orleans) senza che i presenti Musumeci e Orlando – autorevoli rappresentanti eletti e delegati dai siciliani alla cura del loro bene – si fossero alzati indignati andando via sbattendo la porta.
Per restare nel solco della storia cinese , possiamo dire che la Sicilia potrà uscire dalla sua maledizione di sottosviluppo, solo se, anzitutto, saprà vivere la precondizione di una autentica rivoluzione culturale. Sulla falsariga di quanto aveva già progettato il prof. Leoluca Orlando nelle sue mitiche sindacature primaverili sino al 1997, prima che un suo “clone” , dal 2012 in poi , lo sequestrasse e lo surrogasse, maldestramente, come purtroppo è successo negli ultimi 7 anni.