Sbuffa e ansima “il sistema industriale manifatturiero del Nord-Italia” (a base Lombardo-Veneto), sotto il peso immane della incombente e grave crisi tedesca. Visto che il Nord-Italia si è trasformato in un succedaneo di sistema economico, solo complementare, dell’industria bavarese. Una condizione di assoluta subalternità pari a quella delle nazioni che fanno parte dell’area di Visegrad. Uno sciocco disastro economico di politica industriale, maturato nell’arco del ventennio della Seconda Repubblica. Operato da incapaci imprenditori privati incolti e voraci con l’accondiscendenza di altrettanti incapaci Governi nazionali, composti da “partiti psicolabili”. Orientati ,a loro volta, da altrettanto incolti e voraci piccini comitati d’affari di provincia, allergici alla possibilità di pensare e disegnare opzioni economiche per un qualunque domani che possa essere migliore di oggi.
Il dibattito politico è pesantemente viziato dalla ricerca del consenso facile. “Vincono” quasi sempre i falsari di bassa lega, perché
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